Escursione guidata ad Agrigento.
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4/5 Novembre 2006


Sabato

Riunitosi il gruppo a Scicli, a casa di Vincenzo alle 7:30, partiamo puntuali alla volta dell'agrigentino. Siamo in 6 con 4 macchine. Lasciamo una macchina a Licata e proseguiamo fino a Siculiana Marina, da dove, consumato un veloce spuntino, partiamo alle 13:15 in direzione di Porto Empedocle con i kayak equipaggiati per il campeggio nautico.
Il vento soffia da est (Levante) forza 4 (circa 15 nodi) ed il mare è leggermente increspato. Il cielo è sgombro di nubi e ci sono 24°C. Piacevolmente e senza sforzi raggiungiamo la famosa "Scala dei Turchi" dopo due ore ma nel frattempo il vento è girato a sud-est (Scirocco) e la temperatura è scesa a 17°C. La scogliera bianchissima è stata scolpita dal mare in foggia di una enorme scalinata ed è davvero una stranissima sensazione camminarci sopra. Purtroppo a Capo Rossello, poco prima della Scala dei Turchi, ormai tristemente famosi, occhieggiano vuoti scheletri di cemento armato, oggetto di abusivismo e speculazione edilizia non ancora demolita ed estirpata grazie anche alla massiccia presenza di illegalità e criminalità organizzata.
Dopo solo mezz'ora ripartiamo poichè non abbiamo molte ore di luce. Quando raggiungiamo Porto Empedocle il sole sta tramontando, la temperatura è scesa ancora ed il vento è esattamente contrario, da NE (Grecale). Le ciminiere della centrale termoelettrica (o cementificio?) sono ormai il simbolo di questa città. Non riusciamo a capire come è possibile che i palazzi siano costruiti così a ridosso delle ciminiere: perchè la gente ci è andata ad abitare? Ma una luna piena gigantesca illumina la nostra rotta e ci aiuta a raggiungere una spiaggia riparata e lontana dal porto, ottima per il nostro bivacco.
Secondo il GPS di Gabriele abbiamo percorso 20 km. Adesso la prima cosa da fare è indossare abiti asciutti e caldi, poi penseremo a montare le tende e ad accendere un fuoco intorno al quale consumare un thé. Un paio d'ore dopo ognuno di noi ha consumato la sua cena e quando la luna è già alta nel cielo non ci resta che smorzare le braci del nostro falò ed infilarci nelle rispettive tendine, alla ricerca di un po' di tepore nel saccoletto...






Domenica
Sveglia alle 6 del mattino, quando le prime luci dell'alba iniziano a schiarire il cielo. Qualcuno non riesce a venir fuori dal sacco, lamentando una temperatura troppo bassa all'esterno. Qualcun'altro lamenta semicongelamento dei piedi o di porzioni del corpo, ma siamo ancora tutti vivi per festeggiare, con tanto di torta e candeline, il compleanno di Peppe. Dopo una sontuosa colazione (qualcuno dopo la torta si è sparato un paninazzo al salame),
Abbiamo appuntamento con Alessandro, il quale deve percorrere il tratto di costa da San Leone a Licata per considerare compiuto il suo Periplo della Sicilia a Tappe (PST). Alle 8:50 Alessandro si unisce al gruppo e procediamo di buona lena in direzione di Punta Bianca. Serena quasi subito inizia a perdere colpi a causa di un suo brutto vizio di pagaiata che la porta allo sfinimento ed all'accumulo di acido lattico alle braccia. Decide caparbiamente di andare avanti, incurante delle conseguenze a cui andremo incontro tutti per causa sua...
Vincenzo e Gabriele fanno strada insieme ad Alessandro, il quale è esaltatissimo per il mare calmo, l'assenza di vento e la presenza di tanti amici che lo scortano. I "tre amigos" si perdono all'orizzonte quando ad un certo punto sentiamo squillare il telefono che accidentalmente avevo lasciato acceso: è Alessandro che mi chiama per sapere cosa facciamo e se ci sono stati cambiamenti di programma! Gli rispondiamo che stiamo andando avanti ma più lentamente. Avanziamo fino a Punta Bianca ma i tre amigos sono scomparsi all'orizzonte! Una pausa è d'obbligo (10:45-11:15) per far riposare Serena, per qualche bisognino, qualche foto, uno spuntino e un po' di godimento di questi posti affollatissimi in estate ma tutti nostri d'inverno.
Alle 12:50 Serena raggiunge Marina di Palma trainata da Giuseppe. Anche Mirella è piuttosto stanca e decidono di non proseguire oltre. Io e Peppe, ripartiti alle 13:10, aumentiamo il ritmo per cercare di coprire il vantaggio che hanno Vincenzo, Gabriele e Alessandro.
Lasciata Marina di Palma, la foce del Palma e la Torre San Carlo, pagaiamo lungo una bellissima scogliera nei gessi, popolata da decine di rapaci di diverse specie. Scorgiamo anche una bellissima cicogna. Alle 14, doppiata Punta Tenna, stabiliamo un contatto visivo con i Tre Amigos. Loro smettono di pagaiare e si fermano a guardarci, ma noi dobbiamo mangiare qualcosa e ci avviciniamo alla spiaggia, così loro ripartono a tutta velocità, come se fossero inseguiti dal demonio. Capiamo che, evidentemente, Alessandro ha una paura matta di arrivare con il buio e una voglia irrefrenabile di concludere l'ultima tappa del suo periplo della Sicilia.
Nel frattempo si è alzato un po' di vento da SW (libeccio) che ci aiuterà a raggiungere Licata. Per il momento ci dedichiamao alla cottura di due risotti liofilizzati (uno da due per ognuno) e beviamo thé ed acqua in abbondanza. Alle 15 ci rimettiamo in acqua, fermandoci per qualche minuto a prendere fiato alla Rocca di San Nicola, per poi riprendere, ormai con il vento in poppa fino a Licata, dove troviamo ad attenderci, al tramonto e dopo 40 km giornalieri, i nostri "Tre Amigos".
Recuperare le ragazze e le auto non è cosa semplice: in 5 siamo a Licata con 5 kayak ed una macchina, 2 ragazze sono a Marina di Palma con 2 kayak, 3 macchine sono a Siculiana Marina e 1 macchina è a San Leone. Tutti hanno la patente ma non si possono lasciare incustoditi i kayak. Come faranno i 7 personaggi a ritornare a casa portandosi dietro tutti i 7 kayak e tenendo conto che Peppe ha urgenza di rincasare?
Noi abbiamo fatto così: Gabriele rimane a guardia dei kayak, Francesco con Peppe, Alessandro e Vincenzo vanno (con la macchina lasciata a Licata) a Siculiana Marina; Francesco e Vincenzo ritornano a Licata per caricare tre kayak su due macchine; Alessandro e Peppe vanno a Marina di Palma, dove Serena e Peppe tornano a Catania con due kayak, Mirella va con Alessandro a San Leone per recuperare l'auto di Ale ed insieme ritornano a Licata per caricare i due rimanenti kayak.
Una conclusione piuttosto rocambolesca di una bellissima escursione invernale, prima escursione con responsabilità da istruttore per Peppe ed ultimissima tappa del periplo di Alessandro (leggi il diario di Alessandro relativo a questa ed alle altre tappe).